Capitolo I: L'impatto dell'Information & Comunication Technology sui rapporti di fornitura

1.1 Introduzione

Il cambiamento degli scenari economici e sociali ha profondamente trasformato i sistemi organizzativi e gestionali.
La convergenza, a partire dagli anni novanta, tra Information Technology (I.T.) e Telecomunicazioni (TLC), la creazione di Internet e il suo sviluppo rientrano tra gli elementi che hanno significativamente modificato il modo di affrontare problematiche gestionali sia vecchie che nuove.
Fin dalla metà degli anni '80 le imprese hanno modificato i processi operativi sotto la spinta del mercato e delle nuove filosofie produttive quali il "just in time" esportate in tutto il mondo dall'industria giapponese.
Perseguendo l'obiettivo di accorciare i tempi di rifornimento, le nuove logiche dei processi produttivi si fondano su una revisione nell'intera catena di business attraverso il controllo dell'intero processo: dai fornitori ai clienti.
Cambia profondamente l'ottica di gestione: l'efficacia dell'intero processo produttivo, diventa più importante dell'efficacia del singolo dipartimento.
La naturale reazione è la tendenza al coordinamento del processo produttivo attraverso una più penetrante integrazione gestionale ed operativa, eliminando, per quanto possibile, le barriere tra partner commerciali.
Il successo di un'impresa in un mercato è, dunque, sempre più condizionato dalla competitività della catena del valore nella quale è posizionata.
In altre parole, per quanto un'impresa sia efficiente ed efficace nel perseguire gli obiettivi di mercato, potrebbe trovarsi in serie difficoltà se a monte deve interagire con soggetti inefficienti, lontani dalle reali esigenze di mercato, importando inefficienze ed incapacità.
Quindi gestire l'intera catena del valore dell'azienda comincia a diventare una vera e propria necessità imposta anche da un mercato globalizzato, in cui la concorrenza cresce in ogni settore e dove il successo dipende anche dalla capacità di gestire l'intera catena di fornitura, produzione e commercializzazione.
Con il concetto di "supply chain management", presentato nel seguente paragrafo, si vuole identificare proprio questo fenomeno.

1.2 Dalla logistica al supply chain management

I passaggi evolutivi del supply chain management possono essere analizzati, rifacendoci anche ad una suddivisione di B.J. La Londe², in tre grandi fasi.
La prima fase era focalizzata soprattutto sulla distribuzione fisica dei prodotti finiti.
Il periodo di riferimento va dal 1960 al 1975 circa, in cui le aziende consideravano le lavorazioni intermedie e le materia prime come parti separate del loro business.
La forte espansione del mercato indirizzava l'attenzione soprattutto sull'equilibrio tra output produttivo e richieste del cliente.
In una seconda fase la logistica assunse sempre più il ruolo di una importante funzione aziendale.
La gestione del numero dei magazzini la gestione delle scorte, dei trasporti, diventarono leve fondamentali per un'impresa.
Si riconobbe la rilevanza dell'integrazione operativa, si registrarono, infatti, rilevanti investimenti per l'informatizzazione dei processi relativi ai flussi delle merci in uscita. Le aziende più progredite trasformarono la loro distribuzione di tipo "push", governata dalle giacenze di magazzino, ad una di tipo "pull",basata sulle richieste del cliente.
Nella terza fase l'attenzione si sposta verso la gestione delle relazioni, delle informazioni e dei flussi fisici oltre i confini dell'impresa. La logistica è intesa con una valenza molto più ampia.
Si comprende come la gestione delle scorte sia legata alla gestione degli approvvigionamenti e alla programmazione della produzione. Lungo questo canale che collega la produzione al consumatore si svolgono molteplici attività.
Ogni operatore ha cercato nel tempo di rendere il più possibile efficiente le proprie attività, mentre restavano da migliorare le attività di interfaccia. E'questo il compito della gestione della catena della fornitura.
L'attenzione posta attorno alla gestione della catena della fornitura è cresciuta sempre più anche grazie al successo di alcune iniziative per la ristrutturazione e integrazione della catena logistica intrapresa da importanti gruppi internazionali nel corso degli anni Novanta come Hewlett-Packard, Compaq o Toyota e Mitsubishi.
Da questi successi è stato messo in evidenza l'efficacia del Supply Chain Management nel migliorare la competitività dell'intero network di cui un'impresa fa parte,con benefici in termini di migliori rapporti con i fornitori, distributori e clienti, maggiore efficienza nella pianificazione e controllo della produzione, riduzione delle scorte, riduzione dei tempi di consegna.
Dunque la gestione integrata della logistica nella catena di fornitura (in seguito SCM) pone l'obiettivo di ottimizzare e sincronizzare tutti i flussi (sia fisici che di informazioni) che attraversano tutte le imprese appartenenti ad una catena di fornitura, dai primi fornitori a "monte" fino al cliente finale.
Le aree di gestione comune nell' ambito del SCM sono tipicamente quelle degli approvvigionamenti, del magazzino e della produzione nonché quelle della pianificazione.
La gestione può avvenire attraverso unità autonome di coordinamento intraziendale create specificatamente per questo scopo oppure da una rete di collegamento tra le imprese coinvolte.
Nel primo caso la struttura sarà più formale e rigida, nel secondo più elastica ed agile.


Figura 1.1: Esempio di gestione ed integrazione S.C.M.

A prescindere dalla struttura organizzativa adottata e dal grado di integrazione commerciale raggiunto, l'esigenza alla quale il SCM risponde rimane quella di operare in maniera più reattiva sul mercato cercando, contemporaneamente, di ottimizzare i processi delle singole imprese, tenendo ben presenti i mezzi, le risorse e le strutture dell' intero processo, attraverso azioni coordinate.
In un modello esemplificativo di Supply Chain, presentato nella figura 1, le imprese della stessa filiera operano come un unità commercialmente integrata, sia verso i fornitori di materie prime che verso i clienti, gestendo in comune le fasi di acquisizione delle materie prime, della loro lavorazione e distribuzione, nonché della pianificazione dei processi interni alla catena del valore.


 


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