MOTIVAZIONI ALLO SVILUPPO DI UN MODELLO DI DATAWAREHOUSE PER I DISTRETTI INDUSTRIALI

NUOVE TIPOLOGIE DI REPORTING AZIENDALE

In generale non è possibile definire un unico schema di reporting che vada bene per tutte le realtà aziendali.
Nell'approccio tradizionale è possibile trovare diversi punti di forza ed al tempo stesso di debolezza.
Il modello classico prevede la fissazione di obiettivi generali, cumulati a livello aziendale, di reddito o di redditività, quali il ROI od il ROE, e la loro scomposizione in sottobiettivi economici assegnati ai vari centri di responsabilità (centri di costo, ricavo e profitto), di riflesso a quella che è la struttura organizzativa dell'azienda.
Da questo deriva che una struttura di reporting tradizionale è focalizzata su parametri economici da cui dipende la redditività del breve periodo.

I punti di forza del modello sono:

Le mancanze, che diventano sempre più rilevanti nell'impresa contemporanea, sono: La programmazione "budgetaria", il reporting direzionale, gli indici economico-finanziari, che sono alla base del modello classico, erano già utilizzati nella prima metà del secolo scorso. Da allora c'è stato un forte cambiamento nelle strutture aziendali, soprattutto nel baricentro della struttura patrimoniale di molte organizzazioni.
Negli ultimi due decenni il peso degli assets intangibili sul valore economico complessivo d'impresa è andato sensibilmente aumentando. Parallelamente è cresciuta anche l'importanza strategica delle risorse immateriali, che sono giunte ad assumere un ruolo focale per le aziende più evolute nelle realtà competitive di quasi tutti i settori industriali e dei servizi.
E perciò paradossale che, di contro, si verifichi in moltissime aziende un palese ritardo nell'adeguamento delle tecniche di controllo/valutazione della gestione.
Per questi limiti si è cercato di riprogettare il sistema di reporting affiancando al sistema tradizionale, che propone gli indici di redditività, altri parametri non solo quantitativi e non solo monetari per abbracciare tutte le dimensioni gestionali critiche;

CONTENUTI E CARATTERISTICHE DEI NUOVI SISTEMI DI REPORTING

Oggi, le aziende tendono ad introdurre nei sistemi di reporting l'analisi dei fattori critici di successo, ovvero tutte quelle variabili indicative per il successo di un'azienda.
Si tratta delle variabili che assicurano il vantaggio competitivo nel lungo periodo ed il cui controllo consente buone prestazioni all'impresa.
Questi fattori chiave sono misurati tramite gli indicatori chiave (Key Performance Indicator), il cui fine fondamentale è quello di segnalare al management come si sta comportando l'azienda e come si sta movendo ogni Centro di Responsabilità.
Questi indicatori devono avere delle peculiarità che ne consentono un corretto funzionamento e che ne garantiscano la bontà. Ne sono stati individuati tre:

  1. Frequenza; la tendenza, importantissima, che si rileva è quella dell'utilizzo di strumenti generatori di report gestiti dagli stessi utenti/decisori che permettono una aperiodicità del reporting, i cosiddetti ad hoc report, cui i affiancano i tradizionali reports periodici, con frequenza che è funzione del ritmo con cui si prendono le diverse decisioni.La frequenza, in generale, è tanto maggiore quanto più diminuisce il livello di responsabilità decisionale. Per l'alta direzione possono bastare reports mensili, mentre un decisore che lavora sulla linea ha bisogno di aggiornamenti quantomeno giornalieri. In generale, la frequenza dipende anche dalla criticità dell'area monitorata, e dal costo di ottenimento delle informazioni dei reports.
  2. Tempestività; a nulla serve stabilire degli intervalli di tempo brevi se poi gli strumenti di controllo e quelli informativi, non sono in grado di fornire i dati in tempo. Si correrebbe il rischio di fornire i resoconti fuori tempo, per decisioni che in realtà sono già state prese. Questo problema sta lentamente scomparendo, proprio con l'introduzione di nuove tecnologie informatiche, le quali permettono un'analisi quasi in tempo reale, a costi sempre più bassi. Le aziende che non utilizzano le nuove tecnologie hanno ancora questo problema in dimensioni rilevanti.
  3. Forma; la forma del resoconto assume notevole importanza: essa rappresenta, infatti, uno strumento di comunicazione in grado di enfatizzare ed indirizzare correttamente i messaggi contenuti nel sistema. Occorre che le informazioni siano rilevanti, attendibili e tempestive, ma soprattutto chiare e comprensibili. E' per questo che esistono varie forme di rappresentazione ( tabellare, narrativa, grafica e miscellanea) che si possono intercambiare.
A queste prime tre proprietà aggiungerei, a mio parere, anche le seguenti:
  1. Personalizzazione; è importante che i singoli resoconti siano rapportati al singolo utente, che la standardizzazione sia utilizzata il meno possibile e che ogni persona possa usufruire delle informazioni di cui realmente ha bisogno, né in più, né in meno.
  2. Raggiungibilità; i nuovi sistemi di report sono strettamente legati alle reti aziendali, che permettono l'invio immediato dei report standard, e l'acquisizione in tempi dell'ordine dei minuti di resoconti personalizzati ( via posta elettronica o condivisione remota).
Tutte le caratteristiche sopra illustrate fanno sì che il report sia un mezzo potente ed effettivamente utile al sistema decisionale. Questi requisiti che ho elencato, non possono più essere soddisfatti con carta, penna e calcolatrice, ma soltanto tramite le nuove tecnologie informatiche, che permettono la gestione contemporanea di milioni di dati.

 


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