CONCLUSIONI

Lo sviluppo del BTB e delle nuove tecnologie

La continua diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione digitale (ICT), ha determinato, e determina tutt’ora, un progressivo e sostanziale mutamento nel sistema dei rapporti interaziendali di fornitura e sub-fornitura. Le sfide imposte dalla globalizzazione dei mercati, richiedono infatti alle aziende di ripensare le proprie strategie, riorganizzando la struttura al fine di ridurre il time-to-market ed operare così in tempo reale con clienti, fornitori e partner in un’ottica di struttura aziendale allargata.
La digitalizzazione dei rapporti commerciali, rappresenta una vera e propria rivoluzione che produce un forte impatto su quelli che sono gli orientamenti culturali dell’imprenditorialità aziendale e, questo, con particolare riferimento alle PMI.
Per quanto concerne l’impatto dell’e-business sui diversi settori dell’economia, il comparto del Business to Business (BTB), dove l'attività online interessa lo scambio di dati ed informazioni, materie prime, semilavorati, risorse umane, ecc. tra fornitori, partner produttivi e distributori commerciali, è quello con più elevati margini di crescita, a dimostrazione di quanti benefici le imprese hanno ottenuto e continuano ad ottenere con la virtualizzazione della propria supply chain.
Tramite l’utilizzo della rete infatti, le aziende creano e sfruttano nuove opportunità di business potendo da un lato condividere e scambiare, a basso costo, risorse ed informazioni su processi e prodotti aziendali, realizzando così una diminuzione dei costi di gestione ed una ottimizzazione dei tempi e cicli produttivi, dall’altro offrire prodotti progettati in perfetta aderenza alle specifiche esigenze delle proprie aziende clienti.
La personalizzazione di massa dell’offerta, offre così l’opportunità di raggiungere e conquistare anche quei segmenti di mercato geograficamente distanti che, senza l’ausilio delle nuove tecnologie, risulterebbero irraggiungibili se non a costi proibitivi.
Lo studio e realizzazione di strategie che consentono lo sfruttamento delle tecnologie Internet, trovano la loro giustificazione nei grandi benefici economico-temporali connessi alla possibilità di svolgere una molteplicità di operazioni, con modalità più efficaci ed efficienti rispetto ai metodi tradizionali, quali la raccolta, elaborazione, trasmissione ed archiviazione di informazioni, dati e progetti, elementi questi basilari per poter affrontare la crescente pressione competitiva.
Per quanto concerne la situazione italiana, secondo una stima della società di ricerca Jupiter, il "nostro" BTB risulta in forte crescita, con un passaggio dai quasi 24 miliardi di Euro del 2001, ai quasi 360 miliardi di Euro previsti per il 2005.

Crescita del BTB italiano

(fonte: www.jup.com)
Molte delle nostre aziende però si mostrano ancora perplesse nell’implementare soluzioni di business in rete principalmente perché non si ha piena coscienza dei vantaggi offerti da simili strategie.
E’ presente inoltre seria preoccupazione circa modalità di implementazione e risorse da rendere disponibili per lo sviluppo ed attuazione di un simile progetto, inclusi i costi da sostenere per la formazione e riqualificazione professionale della propria forza lavoro.
Per quanto concerne poi la riorganizzazione della propria supply chain, molti imprenditori, palesano forti timori per la sicurezza delle proprie informazioni strategiche in quanto, per la fattibilità del concetto di extended enterprice (azienda estesa) si rende necessaria la condivisione di tali dati e risorse con i partner commerciali e, quindi, anche con imprese concorrenti.
La stragrande maggioranza dei nostri imprenditori non è infatti pronta a tale condivisione di risorse in quanto, non consentendo ai potenziali collaboratori di entrare in possesso dei dati contenuti nei propri data base, condizione necessaria per l’automatica predisposizione in real time dei piani di produzione e di fornitura, risulterà alquanto difficile implementare soluzioni di e-supply chain in tempi brevi.&
Oltre alle menzionate difficoltà di chiara impronta culturale, esistono poi anche ostacoli oggettivi, soprattutto di carattere economico. Molte delle possibilità offerte dall’e-business, sono comunque realizzabili in virtù di rilevanti forme di investimento per cui difficilmente un’azienda di medio-piccole dimensioni riuscirebbe nell’intento.
Con la nascita dell’intermediazione virtuale però, si sono create le premesse affinché anche le imprese di più piccole dimensioni, possano sfruttare appieno i vantaggi propri delle attività condotte online.
La pressione competitiva, ha quindi giocato un ruolo fondamentale per lo sviluppo delle nuove tecnologie e, quindi, della nuova intermediazione.
La nascita dei nuovi intermediari, è infatti spiegabile con il fatto che, essendo necessaria una profonda revisione dei modelli di impresa a costi proibitivi, si sono offerti di gestire in outsourcing ed a costi limitati anche per le piccole aziende, tutto quel complesso di attività necessarie per l’ottenimento dei benefici propri della e-economy.
Delegando dette attività all’intermediario, le PMI sono in grado di sfruttare le nuove opportunità di business senza spreco di risorse e con una maggiore concentrazione sulle proprie attività di core.

Nascita della nuova intermediazione

 


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