UN PRIMO PASSO VERSO IL DISTRETTO RETE: IL MAGAZZINO VIRTUALE

L'IMPRESA-RETE: CONDIVISIONE DI BENI ED INFORMAZIONI RIMANENDO PROPRIETARI

Riprendendo alcuni concetti espressi nella parte dedicata alla organizzazione del processo produttivo nel Distretto, bisogna ricordare come in quasi tutte le fasi di produzione di un bene o di una famiglia di prodotti, esistono una miriade di imprese che si occupano di quella fase, e praticamente sempre alla stessa maniera (come si vedrà nel prossimo capitolo, il passaggio quasi automatico di informazioni sulla produzione e sui metodi produttivi è una delle caratteristiche vincenti dei DI) .

Questo vuol dire che è altamente realistico che l'operaio dell'impresa A, utilizzerà la stessa tipologia di attrezzatura, se non proprio la stessa, dell'impresa B, C, E, J, K e così via.

Si faccia conto di essere un'impresa del Distretto del mobile imbottito.
La produzione dei mobili imbottiti è organizzata in tre fasi ben distinte che possono essere svolte in parallelo:

Soltanto per le lavorazioni che riguardano esclusivamente la preparazione dei fusti nel comprensorio distrettuale ci sono 22 imprese, su di un totale di circa 300 imprese riconosciute (1999)
Altamura 6
Santeramo 4
Matera 4
Gravina di Puglia 6
Modugno 2
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Totale 22

Alcuni tipi di fusti FustiAAA sono di fascia ad alta qualità e necessitano di un particolare tipo di lavorazione, con specifici macchinari, che per esempio si chiameranno TagliaFustiAAA .
Le 22 aziende non hanno tutte quante disponibilità in ricambio, dato l'elevato costo dei componenti del macchinario.
Si possono verificare due scenari in caso di rottura:
  1. l'impresa SoloFusti non ha a magazzino il componente di ricambio UtensileDeluxe del macchinario TagliaFustiAAA e deve attenderne la fornitura; se va bene, la consegna rientra nel lead time medio del fornitore, altrimenti chissà quanto si dovrà attendere e per quanto tempo si dovrà posticipare la produzione di FustiAAA;
  2. L'impresa SoloFusti ha a magazzino UtensileDeluxe; ha comunque immobilizzato una parte consistente del capitale che sarebbe stato utilizzabile per altri investimenti o per coprire l'indebitamento.
Se per assurdo si mettessero insieme tutti gli UtensileDeluxe, presenti nell'area distrettuale, essi garantirebbero una disponibilità di gran lunga superiore al fabbisogno di sostituzione delle linee di produzione di tutte e 22 le imprese del Distretto.
Chiamando con Mi (i =1..n) la parte delle scorte che ogni azienda mette in comune, ovvero a disposizione del MV, si avrà una capacità virtuale (di sicurezza) interdistrettuali pari ad MD.
E' proprio questa l'idea del Magazzino Virtuale.

Soltanto che, invece che mettere in comune il bene fisico in un magazzino centralizzato, si mette a disposizione l'informazione dello stesso nel sistema del Magazzino Virtuale e la possibilità di accesso ad altri che ne avessero temporaneamente bisogno.

Le aziende partecipanti trasmettono al gestore del Magazzino Virtuale le informazioni dei contenuti del magazzino aziendale che desiderano condividere nel Distretto, a sua volta il gestore genera un Magazzino Virtuale che contiene le descrizioni dei materiali, la quantità disponibile ed i tempi d'approvvigionamento.
In questo modo le imprese possono conseguentemente ridimensionare le proprie scorte in funzione della disponibilità del Magazzino Virtuale e delle necessità operative.

L' UtensileDeluxe viene mantenuto nel Magazzino del Proprietario; egli continua a disporre del bene a suo piacimento. Qualora l'UtensileDeluxe in funzione dovesse andare in avaria, egli potrebbe sostituirlo immediatamente.
Allo stesso modo, se un altro produttore dovesse avere bisogno di sostituire l'UtensileDeluxe all'improvviso, egli potrebbe mettersi in contatto con il Magazzino Virtuale, che sa quali sono le disponibilità nell'area distrettuale, e scegliere quello a condizione più conveniente, dietro suggerimento del MV stesso.
L'UtensileDeluxe verrebbe messo immediatamente a disposizione di chi ne ha bisogno, ed il MV provvederebbe al reintegro del bene nel magazzino che lo ha prestato seguendo i tempi di un riapprovvigionamento ordinario.


Fonte Unitec 2002

Inoltre, il magazzino che cede il bene verrebbe giustamente indennizzato per quel "prestito", ed il Gestore del Magazzino Virtuale avrebbe diritto ad un compenso per il servizio reso.

Bisogna che sia ben chiaro che è possibile costruire un sistema del genere soltanto se si ha disponibilità alla collaborazione ed alla condivisione delle informazioni e dei beni.
Inoltre, data l'elevato numero di aziende presenti nel Distretto, si può applicare un principio base utilizzato nella progettazione dei sistemi complessi: il principio della non contemporaneità degli eventi, ovvero si può escludere statisticamente che lo stesso componente vada in avaria nello stesso momento in due aree differenti del sistema.
Se l'UtensileDeluxe va in avaria nell'impresa SoloFusti, è impossibile che vada in avaria in qualsiasi altra impresa dello stesso comprensorio. In generale sarebbe possibile definire due profili utente "estremi" del MV, che si trovano agli opposti:
  1. utilizzatore del servizio e basta; ovvero tutte le scorte vengono gestite dal MV, e quindi il MV diventa outsourcer degli approvvigionamenti, prendendo a carico anche le scorte ordinarie. In pratica l'utente paga merci e servizi di riapprovvigionamento, ma elimina i costi di approvvigionamento e magazzino
  2. fornitore di beni per il MV, ovvero pone come sua attività principale quella di "prestare" beni al MV e quindi alle altre imprese distrettuali, ricavandone profitto
E poi c'è l'utilizzatore tipo che si servirà del MV per prendere beni quando ne ha bisogno e prestare la merce quando ne ha in sovrabbondanza.

 


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